Picasso si sveglia, apre uno dei tanti libri di arte che possiede, sfoglia qualche pagina, si sofferma su una immagine ed esclama: “Después de Altamira todo es decadencia (dopo Altamira tutto è decadenza)”.
Altamira. Chi di voi ha mai sentito questo nome? Eppure è uno dei siti archeologici più importanti al mondo.
Siamo a Santillana del Mar, in Cantabria, a 30 Km da Santander, nel nord della Spagna e qui vengono scoperte nel 1879, da una bimba di 9 anni di nome Maria, le prime incisioni rupestri della storia. Alla luce di una semplice lampada a petrolio, Maria, addentrandosi in una grotta, vede numerosi dipinti di animali che coprono tutto il tetto della grotta, per oltre 200 metri. Aveva scoperto la Grotta di Altamira.
Il padre di Maria, Marcelino Sanz de Sautuola, possidente terriero, appassionato di archeologia e ferreo sostenitore dell’evoluzionismo, comprende subito l’importanza della scoperta e la data all’era glaciale, circa 10.000 anni fa. Ma Sautuola è costretto a scontrarsi sia con la comunità religiosa sostenitrice del creazionismo, sia con la comunità scientifica europea, che al Congresso internazionale di Preistoria a Lisbona, qualche anno dopo, lo umilierà pubblicamente, accusandolo di essere un falsario: i dipinti “sono troppo perfetti per essere veri”.